"Le forme dell'astrazione", a Gubbio le opere di Michele Rosa dal 12 al 27 agosto

Sabato 12 agosto avrà luogo alle ore 17:00 nel chiostro della Pace e nella sala del Capitolo del convento di San Francesco a Gubbio la mostra di Michele Rosa dal titolo “Le forme dell’astrazione”.

Promossa dall’associazione IncontrArti, patrocinata dal comune di Gubbio e curata dall’arch. Errico Rosa con la collaborazione dello scultore Alberto Alunni nota critica del prof. Luca Palermo.

Le opere dell’artista Michele Rosa si pongono in intimo dialogo con gli spazi dell’edificio conventuale in un confronto tra contemporaneo e austera mistica solennità. L’esposizione rappresenta un’occasione di riflessione sull’arte visuale contemporanea in relazione all’architettura conventuale del XIII secolo, favorita dal silenzioso luogo meditativo eugubino. La mostra si compone di due sezioni tematiche: "Astrazione Materica" e "Astrazione Plastica", serie realizzate tra il 1997 e il 2016. Un’arte non propriamente informale che incentra la ricerca sulla creazione di strutture e forme libere, frutto dello studio di equilibri cromatico-formali, in grado di esprimere concetti ed emozioni. Sono tele distanti dalla pura ricerca gestuale e del mero gesto istintivo che conducono di volta in volta al caos oppure ad una sintesi più minimalista. L’evento si tiene nel luogo ove affondano le radici della lontana ascendenza dell’artista e si inserisce nell'iter preparatorio in vista della grande mostra antologica che avrà luogo nel 2025 nella città natale, Sora, in occasione del centenario della nascita.

"Forma – Segno – Materia: la pittura di Michele Rosa" nota critica a cura di Luca Palermo (Professore di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale)

Jackson Pollock una volta sostenne che ciò a cui la storiografia artistica aveva dato il nome di espressionismo astratto non era un modus operandi “senza oggetto, né un’arte che non rappresenta”; e aggiunse: “io a volte ho molta capacità di rappresentare, ma se tu dipingi il tuo inconscio, le figure devono per forza emergere”. Mi sembrano, queste parole, una premessa necessaria per comprendere a pieno la prassi artistica di Michele Rosa: una pittura che è evocazione, memoria, pura emozione; una pittura che ricerca continuamente la verità dell’artista senza falsi pudori o remore formalistiche. Se dovessimo leggere il lavoro di Rosa con l’ausilio di semplici parole chiave, riterrei che esse debbano necessariamente essere gesto e materia. Il primo è enfatizzato in quanto momento creativo e lo si potrebbe affiancare al concetto filosofico di potenza; la seconda è il risultato di una scelta ben ponderata portata avanti con consapevolezza affinché ciò che fino ad allora era semplice potenza, possa divenire atto. Potenza ed atto, dunque, pensiero che si fa forma, forma che si fa racconto. L’informale, dal quale l’artista attinge, diventa, così, un punto di partenza, ma non di approdo, di un discorso che si struttura su diversi livelli semantici; che traccia rotte interpretative potenzialmente infinite che, tuttavia, non perdono mai di vista la realtà e la quotidianità nella quale Rosa vive ed agisce. Una pittura, dunque, nella quale forma, segno e materia felicemente convivono e cooperano al raggiungimento di un comune obiettivo artistico.

Astratto con apposizioni materiche (Michele Rosa)

Orari:     Da lunedì a domenica: 10:00-13:00 ; 15:00-19:00.

Per info:       328.1619228

La mostra è a ingresso libero