Da alcuni giorni, ormai, la terra trema intorno al territorio del lago di Bolsena. Le cittadine interessate da questo movimento del sottosuolo da Castel Giorgio, Bolsena, San Lorenzo Nuovo a  Grotte di Castro, osservano da un po' le tipiche vibrazioni sismiche, percepite come un pericolo. La nostra redazione, visto il prosieguo dell'attività ha contattato il sismologo Alessandro Amato dell'Istituto di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il quale, ci ha rilasciato questa nota.

"La zona interessata dall’attività sismica di queste ultime settimane, tra i Comuni di Bolsena, San Lorenzo Nuovo, Castel Giorgio, Grotte di Castro, non è nuova a episodi di questo tipo, che possono essere caratterizzati come "sciami sismici". La sismicità del settore tirrenico tosco-laziale è legata principalmente alle fasi tardive dei vulcani attivi in quest’area nell’ultimo milione di anni, e quiescenti da molte decine di migliaia. Si tratta, come noto, di aree "calde" in cui il sottosuolo è ricco di fluidi, che in qualche caso sono oggetto di sfruttamento geotermico. Ad aprile e nei primi giorni di maggio 2020, la sismicità si è mantenuta piuttosto sporadica e di bassa magnitudo (massimo 1.6, quindi impercettibile), mentre si è avuta una concentrazione di eventi il 10 maggio nella zona di San Lorenzo Nuovo, con un terremoto di magnitudo 2.5 (il massimo registrato finora) e altri minori. Un secondo periodo di maggiore attività è iniziato il 15 maggio, con numerosi eventi localizzati poco a est di San Lorenzo Nuovo, e a nord di Bolsena. Anche in questo caso non si è superata al momento la magnitudo di 2.5. In totale, dall’inizio di aprile 2020 la Rete Sismica Nazionale dell’INGV ha localizzato 71 terremoti nella zona descritta, con magnitudo compresa tra 0.4 e 2.5. La distribuzione della sismicità, al bordo settentrionale della caldera di Bolsena, potrebbe far pensare a movimenti di qualcuna delle faglie bordiere della caldera stessa. Per verificare questa ipotesi occorrerebbero però dati di maggior precisione delle localizzazioni "ipocentrali."
 
Storicamente, l’area di Bolsena è stata interessata da terremoti piuttosto forti, anche se non distruttivi, come si evince dalle figure sotto.
In particolare, la sua storia sismica riporta in totale una ventina di effetti documentati, con un massimo del VI-VII grado MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg) in occasione del terremoto del 6 dicembre 1957, di magnitudo poco inferiore a 5 ed epicentro presso Castel Giorgio che fece registrare il VII-VIII grado MCS. Altri eventi significativi del passato sono avvenuti nel 1695 (11 giugno) con epicentro presso Bagnoregio, e nel 1919 (10 settembre) con epicentro verso Proceno, entrambi di magnitudo stimata superiore a 5. Questi terremoti hanno prodotto danni importanti in prossimità degli epicentri, probabilmente a causa delle modeste profondità ipocentrali che li caratterizzano, una caratteristica questa comune a tutta la fascia vulcanica peri-tirrenica.
Il catalogo CPTI15 (https://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/ ) riporta inoltre numerosi altri eventi minori. Per la storia recente (dal 1985) si può vedere il sito http://cnt.rm.ingv.it ). Dal 1985 sono avvenuti nell’area 22 terremoti di magnitudo pari o superiore a 3.0, con un massimo di M4.1 rilevato il 30 maggio 2016 con epicentro a Castel Giorgio.
 
Pur non avendo avuto storicamente terremoti di magnitudo molto elevata, eventi sismici di magnitudo superiore a 4 in questa zona potrebbero causare dei danni a causa della superficialità degli ipocentri e della vetustà del patrimonio edilizio.
 
Alessandro Amato INGV